Custodire l'Immagine vuol dire farne memoria; cristallizzarla per mezzo del processo artistico, preservarla nella sua forma sublimata, risemantizzata ed espressiva. Raccogliere elementi-segno, impronte mnemoniche di vita già vissuta, è il fulcro della ricerca di Marilina Marchica e Maurizio Pometti, il cui impegno è volto a congelare il momento del disfacimento - reo della perdita di dettaglio - nella dimensione dilatata e ovattata dell'offuscamento così da farne testimonianza e status del ricordo.
Il percorso espositivo si dispiega come le pagine di un vecchio album di ricordi in cui si susseguono e si sovrappongono immagini nostalgiche e sbiadite, echi di visioni condivise e collettive, volti poco noti e tappezzerie d'infanzia. In questo senso la reminiscenza, nel suo connotarsi di nebbia, è il primo atto salvifico: la selezione che ne deriva si tramuta in affrancamento e preservazione del principio generatore, ponendoci innanzi forme sospese, senza tempo.
Ulteriori informazioni