Marilina Marchica

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Inside My Studio
Marilina Marchica nasce ad Agrigento nel 1984, dove vive e lavora. Laureata in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e l’Università Politecnica di Valencia, la sua ricerca artistica esplora il tema della sottrazione e l'estetica del segno, utilizzando l'architettura e i muri come metafore delle relazioni tra uomo, natura e tempo. Attraverso frammenti e materiali di scarto, le sue opere indagano il dialogo tra forma e materia, spingendosi fino al limite dell’astrazione.
Marilina ha esposto in mostre personali presso la FAM Gallery di Agrigento, San Sebastiano Contemporary a Palazzolo Acreide, Spazio HUS a Milano e la Fondazione Brodbeck. Tra le partecipazioni di rilievo, figurano la II edizione del Premio FAM e la residenza d’artista a Villa Aurea nella Valle dei Templi. Le sue opere sono parte di collezioni in Italia e all’estero, tra cui il Museo delle Trame Mediterranee e le Fabbriche Chiaramontane di Agrigento.
La sua poetica si radica nella memoria del luogo, riflettendo sulla fragilità della materia e la sua correlazione con l’esperienza umana. Attraverso tecniche come calco, frottage e collage, Marilina cattura l’essenza di luoghi abbandonati, trasformandoli in paesaggi effimeri. Il frammento, nel suo lavoro, diventa una metafora della frattura e della turbolenza, offrendo nuove prospettive sull’abitare e sulla relazione tra l’uomo e l’ambiente.








Biografia  image

Memoria e Paesaggio,è il titolo della mostra personale di Marilina Marchica a cura di Riccardo Tonti Bandini, realizzata in collaborazione con il Comune di Pesaro, “Pesaro 2024 - Capitale italiana della cultura”, Comune di Agrigento e “Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025”. Memoria e Paesaggio sono le direttrici spazio-temporali su cui si struttura il progetto di Marilina Marchica che, attraverso la sua ricerca poetica, tenta di rendere tangibile un tempo passato, ricco di impressioni avute in questa vita. Il tempo appartiene al tempo vivo condiviso da noi contemporanei. Come strumento di ricerca, Marchica utilizza un fitto tessuto narrativo ricco di segni che scava i luoghi intimi della memoria, pregni di ricordi, rivivono immagini nuove. Il paesaggio non è il mero contenitore del tempo, è il sedime dell’armonioso lavoro della natura e del lento lavoro dell’essere umano. Nei Landscape l’artista riesce a dare forma concreta a un pulviscolo di ossidi metallici sospesi sulla superficie dell’acqua, riassumendo così, in un gesto controllato e al tempo stesso appartenente al chaos, il lavoro dell’uomo e quello della natura. Nella dimensione percettiva, Marilina Marchica, è in costante ricerca tra la porzione del mondo reale, quella sedimentata nel tempo, e l’evoluzione poetica del paesaggio.

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L’Io, noi e i luoghi” in occasione di Roma Arte in Nuvola 2024, gli artisti Marilina Marchica (Agrigento, 1984) e Gabriele Salvo Buzzanca (Barcellona Pozzo di Gotto, ME – Venezia, 1986), presentati da SACCA gallery con la curatela di Giovanni Scucces, ne forniranno una propria lettura attraverso opere dal taglio prevalentemente paesaggistico.

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Custodire l'Immagine vuol dire farne memoria; cristallizzarla per mezzo del processo artistico, preservarla nella sua forma sublimata, risemantizzata ed espressiva. Raccogliere elementi-segno, impronte mnemoniche di vita già vissuta, è il fulcro della ricerca di Marilina Marchica e Maurizio Pometti, il cui impegno è volto a congelare il momento del disfacimento - reo della perdita di dettaglio - nella dimensione dilatata e ovattata dell'offuscamento così da farne testimonianza e status del ricordo. Il percorso espositivo si dispiega come le pagine di un vecchio album di ricordi in cui si susseguono e si sovrappongono immagini nostalgiche e sbiadite, echi di visioni condivise e collettive, volti poco noti e tappezzerie d'infanzia. In questo senso la reminiscenza, nel suo connotarsi di nebbia, è il primo atto salvifico: la selezione che ne deriva si tramuta in affrancamento e preservazione del principio generatore, ponendoci innanzi forme sospese, senza tempo.

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Lo Spazio Fragile a Cura di Cristina Costanzo Solo Show

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ARTIFERA: 5 artisti e 3 cantine, sotto la guida della galleria, hanno messo in piedi un progetto nuovo che confluirà in una mostra-evento in cui verranno esposti alcuni lavori degli artisti coinvolti, unitamente alle opere uniche e ai multipli che ne sono venuti fuori. Nella serata inaugurale, inoltre, verranno presentati anche i vini di ciascuna cantina scelti per il progetto.

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Visioni oblique, ideato e curato da Cristina Costanzo, è un progetto collettivo e corale che accoglie le letture complementari di un nucleo di artisti invitati a confrontarsi con la Valle del Belìce e si sviluppa come mostra itinerante. Gli artisti selezionati, provenienti da discipline differenti, sono accomunati da un’attenzione speciale riservata per ragioni storiche, paesaggistiche e culturali a quest’area geografica della Sicilia, con cui dialogano attraverso la “forma-libro”, espressione fra le più duttili e interessanti nello scenario internazionale.

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Il ‘Bianco Contemporaneo’ nelle storie di quattro artiste italiane alle Quam ‘STORIE DI BIANCO’ DI ILDE BARONE, VALENTINA BIASETTI, GRAZIA INSERILLO, MARLINA MARCHICA

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SACCA gallery inaugura “Un luogo qualunque”, una mostra di G. Costa, M. Marchica e F. Severino, a cura di G. Scucces.

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